Paolo Legrenzi. Il sole 24

Solo recentemente è comparso sulla scena l’inconscio artificiale
nascosto in smartphone, computer e rete. Oggi abbiamo un intreccio tra i cervelli naturali e le estensioni artificiali che si avvalgono del sistema computer-rete: non ci rendiamo sempre conto di che cosa questo intreccio produca e che cosa ci stia dietro. Lingiardi nota giustamente che tutte le forme precedenti d’inconscio si sono sviluppate durante il lunghissimo arco evolutivo della specie umana,mettendosi al servizio dell’adatta-
mento. Oggi dobbiamo in poco tempo adattarci alle protesi artifi-
ciali del cervello. Per esempio, siamo sicuri dell’efficienza delle strategie usate per distribuire le nostre memorie tra mente naturale e menti artificiali? Siamo sicuri che la logica computazionale delle macchine sia compatibile con le
leggi del pensiero umano? Siamo sicuri di saper controllare in parallelo il funzionamento di due menti, quella naturale prodotta dal cervello e quella artificiale presente nelle macchine? Siamo sicuri che leggere o scrivere tramite uno schermo funzioni sempre bene? Questi sono alcuni dei tanti dilemmi oggi investigati dalle scienze.

Ezio Mauro. La banalizzazione del fascismo

La banalizzazione strisciante e progressiva del fascismo che è stata fatta in questi ultimi decenni ha prodotto come risultato l’azzeramento della storia, l’annullamento del suo significato, l’indebolimento del suo giudizio. Bobbio ci aveva avvertiti che
l’ansia di equiparazione tra antifascismo e anticomunismo avrebbe portato all’aberrante equivalenza tra fascismo e antifascismo. Ci siamo vicini, non col negazionismo, ma con il relativismo riduzionistico che neutralizza il Ventennio in un vizio italiano, da cui possono utilmente essere estratti ancora oggi slogan e formule da usare nel mercato politico, alludendo continuamente a un mondo fantasma come se fosse il naturale substrato della destra italiana, il fondale eterno, con le tin-
te sbiadite ma ormai senza più la traccia del peccato contro la nazione, della macchia politica e morale, della colpa perenne.

Karl Paul Reinhold Niebuhr

«Per le persone singole, essere morali può significare essere in grado di prendere in considerazione, ai fini della determinazione della propria linea di condotta,interessi diversi dai propri, ed essere capaci – in certi casi – di anteporre ai propri interessi quelli degli altri. Le loro facoltà razionali li spingono a un senso della giustizia che la disciplina educativa può raffinare e mon-
dare da elementi egoistici. Giungere a tali risultati è più difficile, se non impossibile. In ogni gruppo umano, c’è meno capacità di
guidare e controllare razionalmente gli istinti, meno tendenza ad andare al di là dei propri interessi, minore attitudine a comprendere i bisogni degli altri e perciò un più sfrenato egoismo».

Venezuela…

(…).La dimensione energetica non basta dunque a spiegare
l’intervento degli Stati Uniti, senza il cui appoggio Guaidó
non si sarebbe mosso. Vanno considerati almeno tre altri
fattori. Anzitutto, completare e sancire il cambio di tono
geopolitico e ideologico del Sudamerica a favore dell’egemone a stelle e strisce. Omaggio alla sempiterna dottrina Monroe, che non accetta interferenze straniere— in questo caso sino-russe —
nelle Americhe. Poi, chiamare alla prova di fedeltà gli alleati
europei. Con l’Italia unico fra i rilevanti a non rispondere
all’appello, mentre Francia e Spagna gareggiavano a chi
fosse più vicino a Guaidó, dando senza ironia gli ottogiorni a Maduro (dal nono giorno non se ne parla più). Infine, il peso della diaspora venezuelana in Florida, Stato chiave nelle elezioni
presidenziali: si calcola vi risiedano più di 200mila cittadini americani di origine venezuelana. Se consideriamo che nel 2016 Donald Trump batté Hillary Clinton per poco più di 100mila suffragi, si capisce che quel tesoretto elettorale faccia gola ai

repubblicani, riferimento dei sostenitori di Guaidó.(…)