La ribellione nella società occidentale
fa parte di una fase della vita,
quella adolescenziale, indispensabile per sviluppare una identità
indipendente da quella genito-
riale. La ribellione è fondamenta-
le nella crescita della conoscenza
per superare paradigmi obsoleti
ed inadeguati e spesso nella poli-
tica per abbattere la tirannia. Esi-
ste però una caratterizzazione del
ribelle più pervasiva ed implicita,
di tipo epistemicoecognitivo,
che mostra la sua importanza
nella leadership organizzativa. Si
potrebbe definire quasi come un
«ribellismo metodologico».
Francesca Gino presenta molti
esempi interessanti di questa
tendenza ribelle rispetto agli as-
setti ed alle tesi precostituite. Ciò
fa parte di un approccio a livello
organizzativo che valorizza la
partecipazione critica e creativa
del personale, che crea una dimenzione orizzontale e non verticale della gerarchia. Come di-
mostrano vari studi recenti, in
campo comportamentale, solo le
organizzazioni che fanno sentire
utile il dipendente, che gli danno
spazio innovativo, che condivi-
dono con lui le scelte strategiche
migliorano la sua capacità di
identificazione, l’impegno nel la-
voro, la possibilità che compia il
miglio in più rispetto a quanto
sarebbe tenuto a fare. In questi
casi si sviluppano valori come
l’altruismo e la coscienziosità che
rappresentano le due categorie
principali della cittadinanza organizzativa. Tutto ciò a vantaggio
della leadership dell’organizzazione e della sua efficacia.
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