https://cosmoinnit.bandcamp.com/album/cop-this-the-album

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New European Political Party Is Led by an Artificial Intelligence

Liberiamo la scuola dalla retorica

GameStop

GameStop
di Massimo Gaggi
Corriere della Sera
La gioiosa beffa dei ragazzini di TikTok che, giocando coi siti delle prenotazioni, mandarono semideserto il primo comizio di Trump; una tendenza allo sganciamento dalla realtà in stile QAnon; una rivolta populista contro l’establishment finanziario alimentata dall’ostilità nei confronti degli esperti, in questo caso gli analisti di Wall Street. C’è un po’ di tutto questo nella strana vicenda del boom in Borsa di GameStop, una catena di negozi di videogiochi dalle prospettive non proprio rosee (sta chiudendo 450 dei suoi negozi) e di altre società in crisi come Amc, Blackberry e Bed Bath & Beyond. Sintesi estrema di una storia complessa: GameStop si trascina da tempo in un business in declino. Ad aprile il suo titolo vale 3 dollari. A settembre Ryan Cohen, padrone di un sito che vende cibo per cani e gatti online acquista il 13% della società e dice di volerla rilanciare come un avversario di Amazon. A Capodanno il titolo vale 12 dollari: troppo secondo gli hedge fund specializzati nello short selling (vendite allo scoperto di azioni non ancora possedute in previsione di un calo del loro valore) che partono all’attacco. Ma, mentre Cohen entra nel board della società, il prezzo dell’azione, anziché calare, schizza in alto. Addirittura si moltiplica di molte volte, con oscillazioni impressionanti: la scorsa settimana l’azione veniva scambiata a 40 dollari, venerdì ha chiuso a 70, lunedì è schizzata oltre quota 100 e ora, mercoledì, mentre scriviamo, GameStop quota 320 dollari dopo aver aperto a 351, aver raggiunto un massimo di 380 ed essere scesa, durante le contrattazioni, fino a 249. Cosa sta succedendo? I venditori short, in genere poco contrastati perché attaccano società in crisi, stavolta sono stati travolti da una massa di piccoli investitori che, coordinando i loro acquisti su piattaforme digitali di Reddit come WSB (sta per Wall Street Bets) e utilizzando applicazioni come Robinhood che consentono di comprare e vendere opzioni di GameStop in modo facile, divertente e senza dover pagare commissioni, hanno concentrato le loro scommesse proprio su questa società malandata. Il conseguente aumento del suo valore ha messo in moto una spirale: davanti alla crescita imprevista, gli speculatori al ribasso sono stati costretti a comprare azioni per compensare i rischi che si erano assunti. Così hanno fatto crescere ancor più i prezzi. GameStop è arrivata a livelli assurdi, ma la folla di nuovi investitori — sarebbero quasi tutti millennials e giovanissimi della «Z generation», i nati dopo il 1995 — canta vittoria: ha costretto alla ritirata pochi operatori e hedge fund come Andrew Left di Citron Research o Carson Block di Muddy Waters LLC, ma, nel suo immaginario, ha sconfitto i «poteri forti» di Wall Street. Potrebbe essere l’inizio dell’estensione della rivolta contro l’establishment dalla politica alla finanza: un’insurrezione di sedicenti apripista di un nuovo modo di interpretare l’economia contro la «dittatura»» dei mercati era un fenomeno che alcuni avevano messo in conto. Se ne erano viste le avvisaglie in certe operazioni della cinese Softbank e nella rivolta contro gli short seller all’attacco della sua Tesla della quale è stato protagonista, l’anno scorso, Elon Musk. Ma gli operatori consideravano una simile evoluzione improbabile: ribellarsi ai mercati in finanza può costare molto caro, a differenza della contestazione di un governo o di un sistema politico. Ma i ragazzi di Reddit non sembrano preoccuparsi delle perdite che rischiano di subire in futuro: non se ne rendono conto e, comunque, scommettono piccole somme (gli investimenti sono frazionati tra migliaia di soggetti) mentre i fondi short stanno perdendo miliardi. Gli innovatori come Musk si entusiasmano, ma questo nuovo movimento sta portando in finanza anche forme di lotta estrema che hanno già fatto deragliare la politica: gli short seller sono stati minacciati di morte sul web. Raffiche di molestie, anche nei confronti dei loro familiari, attacchi alle reti tv che criticano le manovre su GameStop («perderete l’audience di una nuova generazione di investitori»). E nel suo slogan la piattaforma di Reddit si paragona a 4chan, la base dalla quale è partito il movimento cospirazionista dei QAnon. Gli operatori ora chiedono l’intervento delle authority di mercato, ma la Sec si muove con cautela: acquisti coordinati con l’obiettivo dichiarato di far crescere i prezzi non bastano per sostenere accuse di manipolazioni o frodi.
Massimo Gaggi

Il gridalo. Roberto Saviano

Volevo intitolarlo Manuale per non diventare stronzi”. […] “Ti confesso una cosa: sono stanco della retorica sulle bellezze del nostro Paese e sulla sanità pubblica che ce la invidia tutto il mondo, perché non è vero. E sono stanco anche di una sinistra che si rintana dentro i buoni modi, la buona educazione, la gentilezza. Io invito a gridare contro tutto questo”. Non ti sembra che in Italia ci sia già abbastanza gente che grida? In tv e ora nelle piazze, contro le chiusure decise dal governo? “Sapevo che scegliere come titolo di un libro Gridalo era scivoloso. Il grido non è soltanto lotta o rivolta, può essere anche un vaffanculo, un grido della disperazione o dell’orgasmo, tu scegli cosa gridare. Gridare significa prendere parte. Grido dunque sono, lo scrisse il cubano Reinaldo Arenas. Ma quando la parola diventa martello non riesci neppure a svuotare la tua rabbia. […] Non credo la strada da seguire sia la gentilezza. È ora di dire basta: basta con il mondo mediatico che ospita il peggio, con giornali che hanno fatto cose ignobili, dossieraggio e istigazione al razzismo, che hanno perso qualsiasi autorevolezza ma vengono tenuti al tavolo perché deve esserci tutto, anche la quota della merda”. […] In mezzo alle grida c’è l’eco di quello che non si può dire. Nella parola, nella scrittura resta la parola sottratta. Tu scrivi: per me è impronunciabile la luce, voglio raccontare l’ombra. “Guarderò sempre l’ombra perché questo è il compito di chi racconta. Guardare le ferite per guarirle, sapendo che sarai accusato di aver creato tu le ferite che hai illuminato. Questo grido è scritto con il mio corpo. Una cosa è denunciare, un’altra è testimoniare. Denunciare è affidare alle parole il compito di lasciare traccia. Testimoniare significa che sul tuo corpo cadrà la responsabilità di quello che dici e che fai. […] Testimoniare è prendere parte, stare in strada. E anche sbagliare”».

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PAOLO LANDI

Robinson2020

Generazione X

Gen X

La fascia d’età 1965-1981 si chiama così dal 1991, quando uscì Generation X del canadese Douglas Coupland. Po
st-ideologici, a volte terzisti, sono og-
gi a rischio di tentazioni autoritarie.
Anche solo nel condominio, o nella
scuola dei figli.

Talento ribelle

La ribellione nella società occidentale
fa parte di una fase della vita,
quella adolescenziale, indispensabile per sviluppare una identità
indipendente da quella genito-
riale. La ribellione è fondamenta-
le nella crescita della conoscenza
per superare paradigmi obsoleti
ed inadeguati e spesso nella poli-
tica per abbattere la tirannia. Esi-
ste però una caratterizzazione del
ribelle più pervasiva ed implicita,
di tipo epistemicoecognitivo,
che mostra la sua importanza
nella leadership organizzativa. Si
potrebbe definire quasi come un
«ribellismo metodologico».

Francesca Gino presenta molti
esempi interessanti di questa
tendenza ribelle rispetto agli as-
setti ed alle tesi precostituite. Ciò
fa parte di un approccio a livello
organizzativo che valorizza la
partecipazione critica e creativa
del personale, che crea una dimenzione orizzontale e non verticale della gerarchia. Come di-
mostrano vari studi recenti, in
campo comportamentale, solo le
organizzazioni che fanno sentire
utile il dipendente, che gli danno
spazio innovativo, che condivi-
dono con lui le scelte strategiche
migliorano la sua capacità di
identificazione, l’impegno nel la-
voro, la possibilità che compia il
miglio in più rispetto a quanto
sarebbe tenuto a fare. In questi
casi si sviluppano valori come
l’altruismo e la coscienziosità che
rappresentano le due categorie
principali della cittadinanza organizzativa. Tutto ciò a vantaggio
della leadership dell’organizzazione e della sua efficacia.

Talento ribelle. Perché infrangere le regole paga (nel lavoro e nella vita) https://www.amazon.it/dp/8823836948/ref=cm_sw_r_other_apa_i_KQUfEbMPA1KS7

TikTok

Tik Tok
È un social network per la condivisione di brevi video, manipolati e non.
Ha un miliardo e mezzo di iscritti e
sta soppiantando Instagram tra gli
zoomer. La sua comunità ha consa
crato “Ok, boomer”. Tik Tok è cinese,
ha censurato video sulle proteste a
Hong Kong e sui lager uiguri, è accu-
sato di trasferire i dati degli utenti
sui server del governo di Pechino. A
TikTok si è da poco iscritto Matteo
Salvini, ma viene dato indietro nei
cuoricini di gradimento.il mio tiktok

Meme

Meme
È un video, una frase, una foto che
molti condividono su internet. «Un’unita autopropagantesi di evoluzione culturale» secondo il biologo Ririchard Dawkins, che ha creato il termine.

Meme italiani più noti sono quelli di Osho: foto d’epoca dell’omonimo guru e didascalie con battute romane sugli affari correnti.