https://cosmoinnit.bandcamp.com/album/cop-this-the-album

https://open.spotify.com/album/0H7zphW0HUGN3BQGfw3P9t?si=KGiVAxj8QAiDywJvgADqyQ

INNOVAZIONE SOCIALE E IMPATTO STRATEGICO

È come una leva. Individuando il punto giusto, con la forza appropriata, tutto si muove: è l’innovazione sociale capace di produrre cambiamenti. Succede nelle imprese, nelle comunità, nella società. Come sa Carlo Bagnoli, docente di Innovazione strategica all’Università Ca’Foscari Venezia, che studia lo share
value, ovvero il valore condiviso di una azienda, concetto elaborato per primo da Michael Porter, professore alla Harvard Business School. Per un anno dieci ricercatori dell’ateneo di Bagnoli hanno preso in esame 520 aziende venete
e le loro 1.030 azioni Esg, vale a dire le azioni intraprese dall’azienda dalle quali ci si può attendere un impatto su ambiente (environmental), comunità (social) e governance aziendale. Ebbene dall’indagine si può affermare che «le
aziende che hanno condotto azioni Esg hanno avuto un impatto sulle performance, soprattutto in termini di catena del valore nel 54% dei casi – spiega Carlo Bagnoli – Inoltre gli impatti sono generalmente più alti con manager tra i 41 e 50 anni e con azioni che si sviluppano in un arco temporale lungo, soprattutto tra i 6 e gli 8 anni». Ma l’azione sociale incide anche sulle comunità verticali. È il caso della salute dove sempre più le persone partecipano attivamente nella progettazione di app e device o nel
disegno di nuovi servizi. «Crediamo fermamente che l’approccio della salute collaborativa, testato per la prima volta nel Regno Unito dall’Health Lab di Nesta, sia di cruciale importanza per migliorare la salute e il benessere dei cittadini e far fronte ad alcune delle più rilevanti sfide del sistema sanitario e di
welfare nazionale.Ciò non sostituisce il sistema socio-sanitario formale, né riduce le responsabilità delle istituzioni pubbliche; al contrario, si pone in modo sinergico e complementare, mirando all’integrazione e alla trasformazione deiservizi esistenti, tramite l’introduzione di nuove pratiche e culture utili al suo rafforzamento» spiega Marco Zappalorto, direttore esecutivo di Nesta Italia. Nel report «La cura che cambia» (elaborato col
supporto di Unicredit, WeMake, Lama) sono censite soluzioni che nascono proprio da logiche collaborative, che non solo trovano risposte concrete ma innovano i modelli tradizionali della sanità, spingendo tutto il sistema a un ripensamento.
Infine le azioni sociali vogliono incidere sui grandi numeri. Come fa l’Automobile Club d’Italia, associazione di cittadini con oltre un milione di famiglie associate. La campagna sociale #guardalastrada e #mollastotelefono contro la distrazione da smartphone – tra le prima cause di incidente in strada – ha ot-
tenuto oltre sei milioni di visualizzazioni e 17 milioni di contatti unici. In particolare Aci ha puntato sui giovani tra i 18 e i 29 anni, coinvolgendo l’attore Francesco Mandelli. Ancora attiva sui social, la campagna ha spinto poi la Federazione internazionale dell’Automobile a proporre a sua volta #parkyourphone.
Infine l’anno scorso è stata lanciata l’app gratuita Aci Space pensata per semplificare la vita degli utenti nella gestione pratica dell’auto e della moto e per beneficiare di una serie di servizi in mobilità. Ma l’app contiene due funzioni di particolare utilità sociale: la geolocalizzazione dell’auto in caso di Sos – molto importante per l’incidenza sui tempi di intervento – e la
funzione che permette, in base alla targa, di risalire al proprietario dell’auto e quindi sapere se è rubata.
Alessia Maccaferri-il sole 24

Oltre il dogma della crescita(Politiken, Danimarca)

Se la realizzazione di uno sviluppo sano e sostenibile potesse essere aidata al solo pensiero economico dominante,quello che guarda alla crescita come un afamato guarda a una tavola imbandita,potremmo continuare a far festa.Continuare a produrre e consumare fino a quando non avremo venduto l’ultimo barbecue e avremo la cantina piena di aggeggi inutilizzati. Potremmo indebitarci sempre di più, consumare di più e lasciare il controllo in mano al capitalismo.
Ma guardare conil paraocchi alla sola crescita economica è incompatibile con il dovere morale di tutelare l’interesse delle generazioni future.Per questo 236 ricercatori europei hanno lan-
ciato un appello a rimettere in discussione il dogma della crescita economica, che divide la società, crea instabilità economica emina la democrazia.Una società senza crescita economica
è un’idea interessante, ma anche incompatibile con la realtà.La crescita ha liberato dalla povertà miliardi di persone eha creatobenessere in tutto il mondo. Ma nel momento in cui fa esplodere disuguaglianze e devasta il clima, questa stessa
crescita crea le condizioni per crisi sociali e squilibri che possono risultare in drammatici flussi migratori, disordini e violenze.
Non solo: lasciare che a decidere siano i feticisti del bilancio signiica accettare l’idea chel’economia è il principio guida per governare una società. Quest’idea, che in Danimarca ha indi-
rizzato la politica dei governi di destra e sinistra negli ultimi vent’anni, è nefasta e va messa in discussione. Bisognerebbe cercare modi alternativi per misurare la crescita, come propongo-
no diversi partiti danesi. È così che possiamo riprendere il controllo delle nostre vite

L’ETICA, IL CASO ITALIA

L’Italia è considerato dal punto di vista etico
un Paese piuttosto volatile: si muove tra il rating
EE+ attuale e il giudizio EE-, il livello più basso toc-
catonel 2010. «Ora siamonella fasciapiùalta grazie
alle riforme che hanno riguardato alcuni diritti fondamentali attesi da anni.Tra le più importanti le Unioni civili, il de-
creto sul «Dopo di noi», le leggi contro il caporalato e contro
i reati ambientali, il fondo per la non autosufficienza, la nor-
ma contro le dimissioni in bianco a tutela delle donne,
elementi di sicurezza collettiva come l’introduzione del reato di omicidio stradale. E poi il grande lavoro di cui i cittadini italiani devono essere orgogliosi e che riguarda l’impegno umanitario e politico in materia di immigrazione».Dopodiché rimangono nervi scoperti. Tra i problemi irrisolti ci sono la lentezza della giustizia,la condizionedelle carceri «che – ricorda Schettini – ci hanno portato numerose sanzioni da parte della Corte di Giustizia
europea»; l’istruzione universitaria «la cui qualità e danneggiata da una gestione poco meritocratica», l’opacità dei criteri della governance dei partiti e dei movimenti politici e la necessità di riforme istituzionali. Contano anche la blanda iniziativa legislativa per arginare l’innalzamento dei livelli di
corruzione, il clientelismo, i conflitti di interessi e
le inefficienze di mercato.Ma l’outlook (cioè la prospettiva) rimane ancora positivo.

standard ethics

investire sul sociale

è una  parte della politica europea di cui per disillusione o  per sottile masochismo si parla poco: quella delle idee che potrebbero rispondere ai bisogni dei cittadini. Un esempio è il Rapporto su «L’investimento in infrastrutture sociali in Europa». Il titolo non è certo «magnetico»,mala proposta è ambiziosa: dare una spinta a quegli investimenti—scuole,ospedali,edilizia popolare, centri di formazione o di assistenza agli anziani — che richiedono un impegno oggi per ottenere nel lungo periodo beni a«valenza sociale», capaci di generare benefici non solo per il singolo fruitore ma anche per l’intera comunità (rapporto prodi)prodigraphprodi1prodi2

H.N.H. SpA

CP H.n.h. Hotels and Resorts 2018

Ok, sono di parte, ma è sempre un bell’esempio di crescita di una azienda turistica.Nata con la passione per l’ospitalità e oggi senza perdere questa passione si innova sulla finanza e tecnologie.

Il settore della ospitalità è in continua trasformazione, le aziende, come questa di economia terziaria che in italia stano sostituendo le aziende manifatturiere, devono abbracciare nuovi ragionamenti e trovare  motivazioni innovative che li guidino in questa lunga traversata che li porterà al settore del turismo 4.0  La industria turistica ne deve approfittare di questa epoca di “distruzione creativa” (leggetevi Joseph Schumpet se avete voglia) e impegnarsi in caratterizzare il settore con aspetti importanti come il sociale, la equità e la sostenibilità. Ce tanto da fare, ma come ho detto in qualche altro post è solo l’inizio…

responsabilità e sostenibilità driver della crescita

screenshot_2018-04-14-12-50-32-625197601.jpg” Io credo, in particolare
che il tema della sostenibilità
guardi principalmente a tre
grandi questioni: la sostenibilità
sociale, quella ecologica e infine
quella finanziaria. Non si vuole
solo ragionare su quale sarà il fu-
turo, ma sul come costruire be-
ne questo futuro, in maniera so-
stenibile e responsabile e ag-
giungerei anche socialmente
aperta e inclusiva”.
letizia moratti

ferragamo CSR

la sostenibilità guida i nostri investimenti sia nelle sedi aziendali che nei prodotti, al punto che ogni volta che prendiamo una decisione ci chiediamo: è sostenibile?

Bilancio-Sostenibilita-2017

ESG: “Siamo infatti convinti che le società con buone pratiche di governance, sociali e ambientali siano anche quelle che più facilmente possono sovraperformare i mercati, e che quindi offrano spesso valide opportunità di investimento a patto che anche altri fattori (valutazioni, dati di bilancio, trend settoriali e macro) siano favorevoli”

Impact investing

ESG: Le imprese sostenibili più facilmente riescono a captare nuovi settori e nuovi business. Ad anticipare il futuro

La finanza è sempre più “green” oggi la vera leva è la sostenibilità