Instagram. il sole 24 ore 07/09/2018.

«Oggi Instagram è un’opportunità per i brand che vogliono
creare relazione e coinvolgimento con i propri utenti. Per posizionarsi e persino per vendere di più»

instagram

 

I VERI PADRONI DIGITALI. Juan Carlos de Martin

…“effetto rete”, ovvero dal fatto che il valore di una rete cresce col quadrato dei suoi nodi. Questo effetto, noto anche come legge di Metcalfe, fa sì che quando un servizio inizia ad avere un numero di utenti significativamente superiore a quello dei suoi concorrenti, si innesca una spirale esponenziale che lo porta rapidamente a diventare dominante. Tutti vanno su quel servizio, su quella piattaforma non perché sia necessariamente la migliore ma semplicemente perché tutti sono già lì. Ma c’è un altro aspetto dell’effetto rete, meno noto ma forse più importante: i vincitori iniziano ad accumulare dati, che a loro volta crescono col numero degli utenti e col passare del tempo, fino a diventare un patrimonio incomparabile rispetto ai dati acquisibili da un qualsiasi potenziale concorrente…

Big data e intelligenza artificiale: come evitare il rischio di un flop

«Abbiamo pensato – scrivono a Netflix – che sarebbe stato perfetto collegare i contenuti pubblicitari alle emozioni, agli interessi e ai comportamenti delle persone, per immergere il messaggio nella
vita del consumatore».

 

qui sotto l’articolo, apparso sul sole24

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Booking.com fa parte di Booking Holdings (ex Priceline), in Borsa vale 100 miliardi. La sussidiaria olandese impiega  oltre 17 mila dipendenti; 8 mila nel customer department, il 50% donne, 32 anni l’età media

clika:

 la signora booking.com

 

HR E SOCIAL

«L’opportunità che quasi tutti individuano nell’utilizzo dei social
network – spiega Isabella Covili Faggioli, presidente nazionale Aidp – viene vanificata, anzi può diventare un boomerang, se non si è attenti a quello che viene comunicato e a come questa operazione viene messa in pratica».

il sole 24 ore

L’intelligenza artificiale al servizio della stupidità naturale.

 

viral

 

All’ultima riunione di un’associazione culturale, un economista importante chiese che cosa si sapeva di chi comprava i libri della casa editrice collegata all’associazione. Risposta: c’è un «mega-cliente» di cui non può fare a meno, che compra i libri per rivenderli a chi li ordina in rete. Il mega-cliente sa tutto, l’editrice no. Altre organizzazioni possono raccogliere dati sui toni e i contenuti delle conversazioni, sulle esplorazioni fatte in rete. Così la società britannica Cambridge Analytica ha costruito tipologie basate su profili «psico-demografici». In realtà si tratta di semplici correlazioni tra i cosiddetti big data rintracciabili in rete. Poi si spediscono messaggi mirati sfruttando la tendenza delle persone a condividere opinioni e a evitare quel che non piace o che darebbe torto (gli psicologi la chiamano «bias di conferma»). L’intelligenza artificiale al servizio della stupidità naturale.

Idee virali

 

 

LA NARRAZIONE (fabio vacchi)

Le neuroscienze hanno stabilito che la narrativa è un elemento primario della nostra specie, alla base del concetto di identità. la narrativa negata delle avanguardie. le neuroscienze indicano come funziona il cervello. un autore non può tenerne conto. Musica e arte sono linguaggi preverbali, ma l’esigenza finale è la comunicazione.

democrazia-lavoro-Buon Primo maggio

Non so la ragione ma la democrazia digitale (DD), quasi sinonimo di disinformazione demagogica(sempre DD), ha portato come conseguenza non solo la depressione del sostantivo stesso -democrazia appunto- ma anche quella de altri tipi di organizzazione sociale che sono nate con lei e sono cresciute insieme. Tipo i Sindacati, che se sono persi in una universo parallelo del passato e sono diventati gestori verticali di soldi pubblici e di loro affiliati, gestori più o meno corrotti?, ma sicuramente inutili. Questo scioglimento dei sindacati (tutti) ha molto a che vedere anche con l’affondamento dei partiti tradizionali sostituiti da populismi e di partiti che si basano su DD

Così le «fake news» intaccano la scienza di Maurizio Bifulco e Edoardo Boncinelli

C’è quindi un universo di false notizie che girano per questo mondo. Credere alle vecchie bufale e ancor di più alle nuove Fake news è fin troppo facile. La verità costa fatica. Risalire alle fonti, verificare l’informazione costa studio e richiede tempo e non è alla portata di un semplice click.fakenews

il marketing digitale

Il marketing digitale ragiona per «personas», cioè archetipi psicologici

Gentile De Biase,

le imprese italiane sono orientate all’innovazione? L’innovazione è un atteggiamento. Un approccio al lavoro figlio della propria cultura professionale. Prima di chiedersi come e se innova l’impresa nel nostro Paese, è bene chiedersi se il nostro Paese ha o meno una cultura orientata all’innovazione. Il Made in Italy si è sempre distinto per la forte vocazione all’innovazione sul prodotto, ma solo su quello; tranne nei casi – rari – di aziende orientate al design e alla cultura progettuale. Ma il prodotto è una parte del valore di un’offerta “commerciale”. Questo era vero già quando Jacques Séguéla fondava Rscg e parlava di fisico, carattere e stile come elementi caratterizzanti il successo di un prodotto, ed erano i primi anni 80. Solo ora, mentre ci si accorge che la crisi iniziata nel 2008 non è una congiuntura ma un cambiamento d’epoca, in cui i modelli di sviluppo conosciuti non funzionano più, le aziende italiane si accorgono dell’esistenza del marketing. Peccato che il marketing è legato ai medesimi modelli di sviluppo entrati in crisi. Il marketing può funzionare ancora, purché lo si pensi in versione digital. Sul digital le aziende italiane sono impreparate e ciò genera una diffidenza. Ritornando alla domanda iniziale, questo significa che le nostre imprese non sono orientate all’innovazione. Fanno prodotti straordinari, ma gli imprenditori dovrebbero uscire dalla zona di comfort e cercare di vedere cosa c’è dietro al loro smartphone. Un mondo che si chiama realtà virtuale in primo luogo perché è a tutti gli effetti una realtà, anzi è “la realtà”. La realtà digitale.

Andrea Bonomi
Caro Bonomi,

nel contesto digitale anche il marketing cambia. Per esempio, fa
sempre più fatica a ragionare in termini di target. Le aggregazioni di individui scelte ordinatamente dalle antiche funzioni marketing per definire i destinatari dei messaggi dell’azienda sono sempre meno credibili, in un contesto nel quale gli individui si aggregano in comunità, in tribù, in echo-chamber e bolle di filtri algoritmici definiti dalle piattaforme nelle quali la gente passa gran parte del tempo mediatico. In realtà, il nuovo marketing che cerca di influire sulla relazione tra produttori e consumatori pensa più in termini di “personas” riferendosi ad archetipi psicologici o culturali che possono avere un valore interpretativo stabile in un contesto estremamente instabile. Insomma: a mio parere, il nuovo marketing non si deve lasciare manipolare dalla tentazione di pensare soltanto allo strumento digitale e deve andare alla sostanza della trasformazione sociale sottostante. Le imprese italiane sono impreparate come molte altre a questo cambiamento. Casomai devono sviluppare una capacità di adattare al nuovo contesto i propri specifici punti di forza e di debolezza. Per preservare la propria capacità di generare valore